5 per mille: uno sguardo al passato per progettare il futuro

La primavera è il periodo tanto agognato della denuncia dei redditi. Per molti rappresenta una grande sofferenza ma per le organizzazioni non profit è il momento tanto atteso del 5 x mille. Il rapporto tra il Terzo Settore e il 5 x mille non è idilliaco ma è forse più appropriato definirlo di amore-odio: da un lato è fonte di significative entrate ma dall’altro è causa di parecchi malumori (vedi il tentativo di abbattimento del tetto a 100 milioni di euro, la ripartizione dei fondi che non viene mai fatta oppure l’impossibilità di avere i nominativi dei donatori)
Dovendo realizzare la mia prima campagna per il 5 per mille per iniziare sono andato a prendere i dati delle “edizioni precedenti” (purtroppo l’Agenzia delle Entrate è ferma al 2008 con riferimento all’anno fiscale 2007) e ho cercato di delineare un quadro generale. Anche se mancano gli ultimi due anni (2009 e 2010), la situazione che ne emerge è interessante.



Alcune riflessioni generali
  • nel triennio il totale ha segnato un trend positivo: da 337 milioni a 396 milioni con un incremento del 17% (dovuto anche all'aumento del tetto);
  • il numero degli aderenti è cresciuto del 7%: da 13 a 14 milioni;
  • la categoria che ha ottenuta la “fetta di torta più grande” è quella legata al mondo degli enti di volontariato: nel 2008 ha assorbito il 68% del totale annuo.
Analisi per categorie
  • la categoria che ha ottenuto maggior incremento è stata quella della ricerca sanitaria con il 40%, a seguire il volontariato con il 32% e a chiudere la ricerca scientifica ed universitaria con il 25%;
  • per le categorie dei Comuni e delle Associazioni sportive dilettantistiche non è possibile fare analisi in quanto i primi sono stati inclusi solo per il 2006 e reintrodotti dal 2009 in poi mentre i secondi per i primi due anni sono stati inseriti tra gli enti di volontariato.
Mettere o non mettere il codice fiscale cosa comporta?
Sicuramente come si può vedere dai dati rappresenta l’aspetto più importante:
  • enti di volontariato: la quota di scelte generiche è oscillata tra il 9% e il 12%;
  • enti di ricerca scientifica e università:  la quota di scelte generiche è oscillata tra il 43% e il 49%;
  • enti di ricerca sanitaria: la quota di scelte generiche è oscillata tra il 70% e il 61%.
Le differenze sono abissali e sintomatiche: nel primo caso la quasi totalità degli aderente conosceva lo specifico codice dell’organizzazione mentre nell’ultimo 2 su 3 ha semplicemente firmato per la categoria
Quest'ultima situazione comporta una duplice conseguenza negativa per la maggioranza delle organizzazioni: da un lato rappresenta delle occasioni perse e dall’altro si ripercuote negativamente nel meccanismo di ripartizione. Infatti i fondi non assegnati vengono suddivisi in proporzione al  numero di preferenze ricevute, andando così a creare delle inique situazioni di squilibrio a favore di poche organizzazioni. Ad esempio l'AIRC, nella categoria della ricerca scientifica, nel 2008 ha ottenuto 7 milioni per le scelte specifiche e ben 9,2 milioni dalla ripartizione.

E a livello di singole organizzazioni quali sono i risultati?
  • le prime tre organizzazioni di ogni categoria sono praticamente le stesse ogni anno, in alcuni casi si alternano solamente di posizione;
  • l'organizzazione che raccoglie più fondi è l'AIRC, che essendo presente sia tra gli enti di ricerca sanitaria che scientifica, nel triennio ha incassato circa 130 milioni di euro (di cui quasi la metà dalla ripartizione del fondo comune). La seconda è la Fondazione S. Raffaele del Monte Tabor con “solamente” 27,8 milioni e a seguire Medici Senza Frontiere con 22 milioni.
Conclusioni
Ovviamente non è possibile trarre delle conclusioni “assolute” perché ci mancano i dati del 2009 e del 2010 (che potrebbero dimostrare trend completamente diversi).
Si possono però individuare delle criticità che dovrebbero essere tenute in considerazione quando progettiamo la nostra campagna per il 5 x mille:
  • ancora poche persone utilizzano questo strumento. È quindi fondamentale ricordare che il 5 x mille è completamente gratuito, necessità solo della firma e del codice fiscale dell’onp e soprattutto è complementare all’8 x mille e non sostitutivo;
  • ci sono ampi margini di crescita per tutte le organizzazioni;
  • nel campo della ricerca sanitaria, e in parte in quella della ricerca scientifica, le organizzazioni che maggiormente riusciranno a spingere sulla diffusine del proprio codice potranno godere di un duplice vantaggio: l’aumento dei fondi specifici e la partecipazione alla ripartizione con una percentuale maggiore;
  • nella categoria delle organizzazioni di volontariato invece la situazione è altamente competitiva: solo chi riesce a diffondere il proprio codice fiscale riesce ad ottenere dei buoni risultati. In caso contrario rimangono "solo le briciole";
  • per le organizzazioni legate alle due attività di ricerca la comunicazione dovrà essere più razionale mirata a diffondere la propria immagine collegata allo specifico codice fiscale mentre per gli enti di volontariato dovrà essere più emotiva in modo da stimolare e coinvolgere maggiormente il donatore facendosi spazio tra le altre realtà.
E nella vostra organizzazione che tipo di campagna state preparando per il 5 x mille?