Abbreviare un link, ma non solo...

A tutti sarà capitato di dover inserire in un documento, in una mail oppure su un social network un link molto lungo. Il risultato di solito non è mai esteticamente bello oppure, come su Twitter, sottrae spazio utile per la scrittura. Per questo motivo stanno trovando sempre più spazio i servizi di abbreviazione degli url, i cosiddetti Url Shortener. 

Che cosa fanno?

La funzione principale, come abbiamo già detto è quella di ridurre la lunghezza degli url. Il risultato sarà un nuovo url composta da una prima parte che rimanda al sito che offro il servizio ed una seconda in cui vi è un codice alfanumerico breve (solitamente non più lungo di 6 lettere) che identifica l'url verso cui reindirizzare l'utente. Il risultato potrebbe essere una cosa di questo genere: http://sito_serviz.io/7iT4.
In quest'ultimo anno sono nati numerosi siti che offrono questo servizio e non solo. Infatti per avere la meglio rispetto i concorrenti, ognuno ha deciso di offrire servizi aggiuntivi che creassero valore aggiunto per l'utente
Consideriamo i principali servizi italiani:
  • TinyURL.com: permette di sostituire la parte del codice alfanumerico con un testo scelto liberamente dal utente;
  • Ow.ly: è stato integrato al sito web http://hootsuite.com che permette di postare messaggi contemporaneamente su più social network ed effettuare monitoraggi specifici;
  • Bit.ly: è uno dei servizi di abbreviazione più completo: una volta registrati gratuitamente permette di personalizzare l'url accorciato, fornisce il rispettivo codice QR ed è in grado di fornire informazioni statistiche sui click al link abbreviato (numero click, sito di provenienza e località).
New entry: Google Url Shortener

Il servizio di abbreviazioni di url di Google non è in realtà nuovo (se non erro risale a circa un anno fa), ma da qualche settimana ha subito una profonda riprogettazione ed è nato un sito specifico: http://goo.gl
A mio avviso è un servizio che merita una attimo di attenzione perché sfrutta tutta l'esperienza nel settore di Google. 
Il servizio è offerto liberamente ma effettuando il login con un account Google, si potrà tenere traccia di tutti gli url abbreviati ad accedere alle rispettive pagine di informazione di ognuno, come si può vedere nell'immagine sottostante. 



Google fornisce per ogni url abbreviato una scheda di informazioni dettagliate contenente tra le varie cose un report statistico. Questa pagina è pubblica e accessibile dalla voce "Details" nel caso appaia l'elenco come nell'immagine sopra, oppure semplicemente aggiungendo al link abbreviato ".info" (ad esempio http://goo.gl/aQT0.info). Anche le statistiche offerte da Bit.ly sono pubbliche, basta aggiungere all'url accorciato il "+" (ad esempio http://bit.ly/92UKSD+).
La pagina di dettaglio di Google è questa:

Come si può vedere le informazioni che ci vengono offerte sono molto più dettagliate e precise del concorrente Bit.ly. Vediamole nel dettaglio:

  • dati generali: url di reindirizzamento, url abbreviato e data di creazione;
  • codice QR e link per l'incorporamento
  • numero di click
  • analisi del traffico: grafico con l'andamento dei click e siti di provenienza;
  • analisi dei visitatori: nazione di provenienza, browser utilizzato e sistema operativo.
Inoltre queste analisi possono essere filtrate sulla base di un determinato lasso temporaneo: ultime due ore, giorno, settimana, mese, sempre. 

Quale è meglio?

Non è possibile dare un giudizio perché come abbiamo visto le caratteristiche dei servizi aggiuntivi variano. Ognuno deve sceglierlo sulla base delle proprie esigenze e preferenze
Se però la nostra attenzione è concentrata sulla possibilità di monitorare l'attività sull'url, allora Google URL Shortener è, secondo me, un'ottima soluzione. Il report generato è molto semplice, intuitivo, preciso e soprattutto approfondito. Un punto a sfavore è l'impossibilità di personalizzare l'url cosa invece fattibile con Bit.ly e TinyUrl.com.
A voi la scelta...

Banner fai da te, non è poi così difficile!

Tutti noi sappiamo cosa sono i banner, ne siamo immersi ogni qualvolta utilizziamo Internet. Non li ho mai presi in grande considerazione ma in quest'ultima settimana sono diventati il mio "chiodo fisso", sostanzialmente per due motivi: sono andato a fare un colloquio presso un'organizzazione non profit e tra le competenze che cercavano, oltre al web marketing, vi era anche la capacità di saper creare e gestire un banner. Casualmente poi qualche giorno fa, dopo aver partecipato alla campagna online di Medici Senza Frontiere "Io Senza Frontiere" (segnalata da Francesco nel suo blog), ho ricevuto una mail da Msf in cui si chiedeva la mia eventuale disponibilità a pubblicizzare l'iniziativi attraverso i social network e la pubblicazione di un banner su un proprio sito, blog ecc.
Dopo una settimana di ricerche sul web, prove e riprove, intoppi ed ostacoli, sono riuscito a creare un discreto banner e soprattutto a scoprire che le competenze necessarie per farlo non sono poi così irraggiungibili. Per questo motivo ho deciso di condividere con voi parte di quello che ho appreso in questa settimana.

Che cosa è un banner?

Con banner si intende l'abbreviazione di web banner o banner advertising. In concreto è un elemento solitamente di forma rettangolare contenente immagini, suoni, pulsanti e link.

tratta da http://it.wikipedia.org/wiki/Banner
Per quanto riguarda le dimensioni, l'Interactive Advertising Bureau (IAB) ha stabilito degli standard. Sono state individuate tre macro tipologie:  rettangoli e pop-ups, banner e bottoni, grattacieli. Ognuna è poi declinata in varie dimensioni possibili.
I banner possono poi essere classificati in due diverse classi: banner statici e banner interattivi. La discriminante consiste nella possibilità di interazione dell'utente. Nel secondo caso solitamente cliccandoci sopra l'utente viene indirizzato verso una specifica pagina web. Ovviamente la maggior parte dei banner presenti oggi sul web sono di quest'ultimo tipo.
Un altra possibile classificazione riguarda la modalità in cui viene presentato il contenuto: il primo esempio è un banner statico mentre il secondo è dinamico.

Amnesty International - stop violence against women
Oxfam banner

Per quanto riguarda il tipo di file, solitamente possono essere di due tipi: gif animate (.gif) oppure animazioni in flash (.swf). Per quanto riguarda il primo non ci sono problemi di compatibilità con nessun browser. Nel secondo caso per poterli visualizzare è necessario aver installato l'applicazione Adobe Flash Player (scaricabile gratuitamente da internet e solitamente già presente in quasi tutti i computer).

Come realizzarli "in casa"

Come ho già accennato, ho scoperto che con un po' di ingegno si possono realizzare dei buoni banner abbastanza facilmente e velocemente anche "in casa" con software facilmente reperibili.
Prima però di passare alla fase di realizzazione concreata, è fondamentale realizzare un progetto strategico. In esso dovranno essere analizzati: gli obiettivi generali della campagna, gli obiettivi strategici, gli obiettivi operativi, i target, gli altri strumenti utilizzati, la declinazione del messaggio e le possibili declinazioni grafiche ecc. Quando si progetta un banner, ma non solo, bisogna ricordarsi che:
  • prima di tutto è uno dei tanti strumenti per veicolare una campagna e conseguentemente deve essere in sintonia e coordinato con gli altri;
  • non bisogna mai andare oltre quelle che sono le reali necessità e limiti propri;
  • un banner deve essere accattivante, originale, adattabile a diversi contesti ed efficace.
Passiamo ora alla fase di creazione concreta, una volta che abbiamo le idee ben chiare. Ho individuato tre possibili soluzioni a portata di mano:
  • software di elaborazione grafica (ad esempio Adobe Photoshop): il banner è semplicemente un'immagine e quindi qualsiasi elaboratore di immagini ci permette di crearne uno. Ovviamente nella maggior parte dei casi rientrerà tra quelli statici anche se alcuni software permettono di effettuare delle animazioni all'interno della stessa immagine, ottenendo così delle gif animate;
  • software di creazione file in Flash (Adobe Flash è il principale): in questo caso si aprono vasti orizzonti di creatività, soprattutto per quanto riguarda i banner dinamici ed interattivi. Adobe Flash richiede un po' più di dimestichezza ma in internet si possono trovare moltissimi tutorial facili ed esaustivi (uno delle conoscenze fondamentali per fare delle animazioni riguarda la gestione delle interpolazioni di movimento e forma. Su YouTube ci sono alcuni video molto istruttivi e semplici sull'argomento). Inoltre volendo si possono aggiungere molte altre funzionalità attraverso comandi in ActionScript (richiedono maggiore preparazione ma non sono fondamentali per fare un buon banner);
  • Internet: in internet ci sono numerosi siti che offrono la possibilità di creare un banner gratuito direttamente on-line. Basta fare una semplice ricerca su un qualsiasi motore di ricerca per trovarli. Ovviamente in questo caso le possibilità di personalizzazione del banner sono vincolate a dei limiti pre-impostati derivanti dalle caratteristiche del sito che offre il servizio. 
Come si fa a renderlo incorporabile in qualsiasi pagina web?

Una volta realizzato il banner e avendo a disposizione i relativi file, è necessario caricarli su un server on-line in modo da renderli accessibili a chiunque. In linea di principio qualsiasi organizzazione potrebbe caricarli nello stesso server in cui è posizionato il proprio sito internet. In alternativa esistono dei servizi on-line, anche gratuiti, che offrono questa possibilità.
Una volta che il/i file sono disponibili on-line l'organizzazione deve rendere pubblico il codice di incorporamento. Se il banner è costituito da una gif il codice sarà di questo tipo:

<a href:="http://www.sito_a_cui_si_vuole_rimandare.it"><img alt="nome alternativo banner" border="0" src="http://www.riferimento_a_dove_è_caricato_il_file_del_banner.it/file.gif">
</a>

Se invece è un file in Flash allora il codice è un po' più complesso è sarà di questo tipo (con diversi possibili parametri da impostare a piacere):

<object height="90" width="728"><param name="movie" value="http://www.riferiemento_a_dove_è_caricato_file_banner.it/file.swf"> 
</param> <embed src="http://riferiemento_a_dove_è_caricato_file_banner.it/file.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="728" height="90"></embed></object>

Come faccio a monitorare i click al banner?

Anche in questo caso le possibilità sono numerose e dipendono sostanzialmente dal vostro grado di conoscenza dei linguaggi di programmazione per il web. Ci sono però delle soluzioni molto semplici che sono alla portata di tutti. Il tutto ruota attorno al link di collegamento inserito nel banner.
Una prima soluzione è di sostituire il link con uno generato dallo shorter bit.ly. In questo modo ogni volta che l'utente farà click sul banner verrà indirizzato alla pagina desiderata passando attraverso bit.ly. Quest'ultimo genererà un report per ogni link abbreviato. Questa soluzione è molto banale e ovviamente presenta anche delle criticità: le statistiche sono poco dettagliate, sono di pubblico dominio (basta aggiungere un "+" alla fine dell'indirizzo abbreviato) ed inoltre va considerata la possibile diffidenza del navigatore nei confronti di un link "non tradizionale".
Un altro gruppo di soluzioni è legata allo strumento utilizzato per monitorare le statistiche di navigazione del proprio sito. In questo caso bisognerà individuare, se esiste, la possibilità di poter filtrare gli utenti in entrata sulla base di alcuni codici contenuti nel link di collegamento esterno. Uno dei maggiori strumenti di analisi della navigazione sui siti, tra l'altro gratuito, è Google Analytics. Una volta configurato nel nostro sito, attraverso una speciale procedura di codifica del link che inseriremo nel banner, Google Analytics sarà in grado di filtrare gli utenti in entrata e raggrupparli per ogni specifica campagna. Per ogni gruppo poi fornirà numerose ed approfondite analisi statistiche.

Ma quali sono i vantaggi di creare un proprio banner?

Come abbiamo potuto vedere non è difficile creare un proprio banner, ci vuole solo un po' di ingegno, volontà e creatività. Ovviamente i banner rappresentano uno dei tanti possibili strumenti di comunicazione che un'organizzazione non profit può utilizzare per diffondere le proprie campagne e i propri messaggi. I possibili vantaggi sono molteplici:
  • tutto il processo di creazione costa pochissimo, quasi zero;
  • non servono grandi conoscenze informatiche;
  • permette di ottenere spazi in cui veicolare il proprio messaggio gratuitamente su siti web e blog, sfruttando così il traffico da loro generato;
  • permette di diffondere la propria campagna a 360º oppure di concentrasi solo su specifici target;
  • rappresenta uno strumento di comunicazione innovativo e con ampi spazi di creatività.
  Dall'altro ci sono anche degli aspetti negati e delle accortezze da tenere in considerazione:
  • il banner deve fronteggiare una forte concorrenza nella fruizione;
  • deve attirare l'attenzione dell'utente e veicolare il messaggio in pochissimi secondi (solitamente l'internauta, ben che vada, dedica solo uno sguardo rapido a questi elementi di una pagina web);
  • non deve essere troppo invasiva, non deve infastidire l'utente e soprattutto non deve essere bloccata dai filtri anti pop-up di alcuni broswer;
  • deve essere integrata e coordinata con tutti gli strumenti di comunicazione dell'organizzazione.
Come si può vedere l'argomento è molto interessante e se si da uno sguardo a ciò che concretamente fanno le organizzazioni non profit si possono trovare tanti spunti interessanti. Per questo motivo mi era venuta l'idea di creare una pagina all'interno del blog in cui raccogliere parte dei banner realizzati dalle onp, italiane ed internazionali. Se ne avete qualcuno da suggerire affrettatevi a farlo (potete mandare anche una e-mail). Se invece avete qualche curiosità che non ho soddisfatto in questo post o avete un'esperienza da raccontare lasciate un commento!

Nuovo blog sul fundraising

Vi segnalo la nascita di un nuovo blog sul fundrasing: Fundraising Km Zero gestito da Riccardo Friede. Faccio un grosso in bocca al lupo all'autore. In questi ultimi mesi la comunità dei blog sul fundraising ha visto l'entrata di diverse nuove iniziative molto interessanti! Speriamo il trend prosegua!

Nuovo arrivo tra i blog sul fundraising

Il 4 ottobre è nato un nuovo blog sul fundraising: http://fundraisingandcommunication.wordpress.com/.
Un grosso in bocca al lupo all'autrice Elena Zanella!!!